Uno dei maggiori scienziati italiani del XX secolo è stato, senza ombra di dubbio Ettore Majorana il quale scomparve in circostanze misteriose nel 1938, facendo perdere le sue tracce.
Una delle sue più grandi teorie fu quella che riguardava una particella sub - atomica: il neutrino, da lui descritto e mai apparso negli esperimenti. E sullo sfondo, un universo oscuro, formato al 95 per cento da materia la cui natura ci è ignota. Per fare luce su questi misteri, gli scienziati del Laboratorio nazionale del Gran Sasso sono scesi dove è buio e silenzio (all'interno di una parete rocciosa spessa 1400 metri, dove si cerca di capire quali sono le leggi che governano l'Universo). Ieri nelle viscere della montagna è partito un esperimento chiamato "Gerda". È stato acceso cioè un grande rivelatore che cercherà di captare il "neutrino di Majorana": una particella tanto piccola e sfuggente quanto essenziale per dare forma all'architettura della materia, e quindi dell'universo.
Il cuore dello strumento, formato da un cilindro di Germanio purissimo, e in particolare di un isotopo capace di subire il doppio decadimento beta, potrà dimostrare la veridicità dell'ipotesi di Majorana.
Purtroppo l'esperimento non sarà velocissimo, poiché il doppio decadimento beta, all'origine dell'esperimento, è un fenomeno molto raro.
Per maggiori informazioni sull'esperimento eccovi il link di "Repubblica - Scienze":
hhttp://www.repubblica.it/scienze
mercoledì 10 novembre 2010
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