La canapa sativa, pianta molto versatile e con una forte tendenza al trattamento su base industriale per l'ottenimento di un elevatissimo numero di prodotti, affonda le sue origini nella notte dei tempi, ma la sua associazione alla canapa indica (pianta della stessa famiglia, ma con un contenuto di sostanza psicoattiva - THC - superiore allo 0.2%) le ha fatto conscere, dal 1950 ad oggi, un periodo buio, durante il quale ci si è dimenticati delle sue proprietà. Purtroppo c'è anche un altro fattore che l'ha relegata in secondo piano e che non ne ha consentito più la produzione (o quasi, fortunatamente!), ovvero la concorrenza sleale dei materiali plastici derivanti dal petrolio, poiché questi ultimi ne hanno preso il posto in quanto la loro produzione richiede meno tempo, costi meno elevati, ma anche un grosso sacrificio ambientale, del quale non ci libereremo molto facilmente.
La Cannabis Sativa è una pianta che viene coltivata da molti secoli e dalla quale si ricavano tutta una serie di prodotti con caratteristiche difficili da ritrovare anche nei materiali sintetici, senza contare che è stata protagonista di molti dei passaggi storici più importanti per la storia dell'umanità. Infatti di canapa erano costituite le vele dei fenici, ma anche quelle delle caravelle di Cristoforo Colombo, di canapa era la prima bibbia stampata a Gutenberg, ma anche la dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America. Ma i tessuti e la carta non sono le uniche possibili trasformazioni di questa pianta quasi miracolosa. Nel corso dei secoli tutti hanno potuto apprezzare le sue caratteristiche fisiche particolari e molto utili, come la durezza, la resistenza, la capacità di assorbire e rilasciare in maniera controllata l'umidità, e ne hanno fatto tesoro, rendendola molto diffusa in ogni parte del mondo.
Essa è anche una pianta molto facile da coltivare, infatti richiede pochissima acqua, zero fertilizzanti e cresce molto velocemente, attecchisce su qualsiasi tipo di terreno. La canapa è anche un ottimo alimento, dai suoi semi si ricava una farina molto proteica e dell'olio ricco di antiossidanti quali i famosi Omega 3 e Omega 6. L'unico svantaggio che l'ha resa obsoleta e che l'ha fatta finire quasi nel dimenticatoio è legato ai tempi di trasformazione lunghi paragonati a quelli delle materie plastiche. E non solo, ad esempio in Italia, secondo produttore europeo fino al 1950 circa. Nel 1977 una legge emanata da Cossiga ne vietò la produzione, poichè associata alla cannabis indica, perciò erroneamente considerata pericolosa e paragonata ad una droga. Fortunatamente nel resto d'Europa la sua coltivazione è continuata e perciò non se ne sono perse definitivamente le tracce, grazie anche agli incentivi di tipo comunitario che ne hanno permesso la coltivazione durante tutto questo tempo. Dal 1997 anche in Italia, esattamente in provincia di Rovigo, grazie ad una deroga speciale, il C.R.A. ente pubblico da poco staccatosi dal ministero dell'agricoltura, ha avviato una sperimentazione su mille ettari di terreno, ma si è ancora troppo lontani dalle produzioni ottenute in passato.
I mille usi della canapa |
Negli ultimi anni, grazie anche alla domanda sempre crescente di economia verda, la canapa industriale sta conoscendo un nuovo sviluppo. Molti sono i paesi che stanno ricominciando a produrla intensivamente, cercando di rivalorizzare un prodotto che con lo sviluppo di nuove tecnologie e l'aumento di richieste molto paritcolari, ha trovato impiego in altri campi, come quello dell'alimentazione, dell'agricoltura di bonifica (la pratica di ripulire i terreni da particolari inquinanti o di ridare al terreno le sostanze nutritive perse con lo sfruttamento intensivo), della cosmesi e dell'edilizia ecosostenibile o bioedilizia.
Molte sono le aziende che stanno puntando su questa pianta, creando un nuovo settore economico, in sntonia perfetta con quella che è la richiesta per il futuro, ovvero un'economia nuova, basata su materie prime e prodotti ecosostenibili, sul riciclaggio e la diminuzione degli sprechi.
Negli ultimi tempi, grazie al lavoro di associazioni e aziende a favore della sua coltivazione, la cannabis sativa sta tornando alla ribalta tanto che anche grandi giornali si sono occupati di questo prodotto (come "la Repubblica", che ha pubblicato un inchiesta di Antonio Cianciullo) e probabilmente, in un futuro non troppo lontano, la canapa tornerà ad essere quello che era un tempo: una risorsa.
Alì